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Sanità e liste d’attesa nel Lazio, Rocca: “Non ho la bacchetta magica, ma accelerazione da gennaio”

“Nessuno ha la bacchetta magica, ma da gennaio le liste d’attesa avranno una accelerazione”, ha promesso il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ospite dell’ultima puntata di Porta a Porta.
A cura di Enrico Tata
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Un'accelerazione a partire da gennaio 2025 sull'abbattimento delle liste d'attesa. Lo ha promesso Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, ospite nell'ultima puntata di Porta a Porta. "Nessuno ha la bacchetta magica, ma noi abbiamo monitorato col sistema informatico e abbiamo scoperto che avevamo quest'anno 400 mila cittadini con la loro prestazione non rispettata nei tempi previsti", ha spiegato il governatore.

Rocca ha ricordato che la Regione ha stanziato 17 milioni di euro proprio per risolvere questo problema. Inoltre, ha continuato il presidente, "abbiamo varato un piano assunzionale di cui vado fiero: 14 mila unità, oltre il 20 per cento, rispetto all'organico di partenza. Le assunzioni sono già iniziate: abbiamo, ad esempio, appena concluso un concorso per infermieri, ce ne sono oltre 2000, che stanno prendendo servizio nelle Asl secondo i fabbisogni. Tra pochi giorni si aprirà la graduatoria perché è terminato il concorso per gli operatori sociosanitari. Quindi, le liste di attesa avranno un'accelerazione. Su qualche specialità abbiamo una carenza di medici, ed è vero. Io ho messo mille euro in più al mese per i medici del pronto soccorso".

In merito allo sciopero dei medici e degli infermieri di oggi, Rocca ha parlato di "gesto molto aggressivo. Se è per voler sottolineare una preoccupazione può anche starci, però aggredire il governo dopo quello che ha fatto è veramente iniquo". Per il presidente della Regione Lazio, infatti, il governo Meloni "è quello che ha stanziato più risorse per la sanità negli ultimi 15 anni. Servono più risorse ma non si può negare che il governo Meloni abbia messo più risorse" di quelli precedenti. Mi dispiace che sia il secondo sciopero in due anni, cioè da quando c'è Meloni, che però ha messo più risorse degli altri governi: dai 128 miliardi nel 2022 ai 134 attuali, sono 6 miliardi in più.  Il governo Draghi aveva messo 2 miliardi l'anno. I miracoli questo governo non li può fare ma ha dato segnali con il decreto liste d'attesa, col superamento dei tetti assunzionali, con la procedibilità d'ufficio a chi tocca i medici. Non è solo un tema di risorse ma anche di qualità del lavoro dei medici, e su questo sono al loro fianco. La battaglia che dobbiamo fare assieme ai medici è riportare al ministero della Salute la contrattazione".

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